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Conferenza sulla Politica Europea del Gioco d’Azzardo

Qualche tempo fa la Commissione Europea (EC) ha deciso di preparare una carta verde sullo stato dell’industria del gioco d’azzardo online in Europa prima di decidere la via da seguire. Ha poi invitato le parti interessate a fornire i loro input come parte del processo consultativo. Il termine ultimo per fornire questi input è stato fissato a un solo mese di distanza, e il tempo stringe per coloro che devono ancora rispondere. Nel frattempo un certo numero di relatori hanno espresso le loro opinioni in occasione della Conferenza sulla Politica Europea del Gioco d’Azzardo a Bruxelles la scorsa settimana.

Il politico J. Creutzmann dell’Unione Europea (EU) è stato uno dei relatori per la carta verde. Ha specificato che la regolamentazione a livello europeo dell’industria del gioco d’azzardo online è l’unica soluzione per risolvere l’attuale confusione nel frammentato mercato europeo. Una normativa nazionale non funzionerebbe in un mercato ancora in crescita.

La stessa opinione è condivisa da dirigenti del settore, osservatori e organizzazioni professionali rappresentative come l’Associazione Europea per il Gioco e le Scommesse (European Gaming and Betting Association – EGBA). La mancanza di coesione sulle normative tra gli Stati Membri e l’EU contribuisce ad un aumento dei costi, delle frodi e dei giochi d’azzardo non autorizzati. L’EGBA ha sottolineato che la frammentazione di una singola industria in 27 piccoli mercati indipendenti nazionali, con le proprie tasse e le varie spese, aumenta i costi del funzionamento rendendo tutto ciò impraticabile. Questo scoraggia le aziende responsabili e che rispettano la legge dall’entrare in tali mercati, lasciando così la porta aperta ad operatori senza licenza e meno rispettabili. Alla fine sarà il giocatore a pagarne le conseguenze.

Antonio Costanzo, direttore della Sport Integrity and Regulation, ha dichiarato alla conferenza di Bruxelles che l’eccesso di unità di regolamentazione ha come effetto anche quello di spingere i giocatori verso mercati non regolamentati, come la Cina. Costanzo ha sottolineato che l’armonizzazione del regolamento comunitario del settore potrebbe contribuire ad eliminare la corruzione dello sport tramite un maggior rafforzamento di questo svago poco regolamentato. Citando un esempio, ha menzionato che le partite truccate sono un reato penale in Spagna e nel Regno Unito, ma non in Bulgaria. L’eurodeputato Simon Busettil era invece del parere che ciò sia accaduto perché l’UE non ha preso azione in sostanziale anticipo, tanto che il compito della regolamentazione è ricaduto sui governi nazionali.

Prendendo le parti opposte, l’eurodeputato Christel Schaldemose ha presentato una motivazione alternativa per la corrente frammentazione dell’industria del gioco d’azzardo online in Europa. Ha dichiarato, “Molti Stati Membri non vogliono che l’Unione Europea regoli questo settore perché vogliono tenere i soldi in patria.” Ha aggiunto inoltre che alcuni Stati Membri non volevano grossi mercati del gioco d’azzardo per motivi religiosi. Ol rappresentante dell’Associazione delle Lotterie di Beneficenza ha confermato questa tesi. Ha dichiarato che oggi il gioco d’azzardo online è stato condotto da enti di proprietà statale che hanno supportato le associazioni benefiche con i loro profitti. Temeva che dopo la normativa UE gli operatori privati sarebbero andati oltre, lasciando le associazioni benefiche a bocca asciutta.


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